Articolo tratto da una pubblicazione della Dr.ssa Emanuela Malorgio
coordinatore nazionale Gruppo di Studio sul Sonno – FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri)
Negli ultimi anni molto si è scritto sull’uso indiscriminato dei dispositivi elettronici (devices) quale causa di disturbi del sonno e di disturbi del neuro-sviluppo, in particolare dell’apprendimento scolastico nei bambini e negli adolescenti (1).
Secondo una revisione americana i devices sono presenti nelle camere da letto del 75% dei bambini e nel 90% degli adolescenti; inoltre circa il 60% degli adolescenti intervistati riferiscono di visualizzare o interagire con gli schermi nelle ore precedenti il sonno (2).
Una recente revisione sistematica di 67 studi sul tempo di utilizzo dello schermo e dei media in giovani e adolescenti (1999-2014), ha evidenziato nel 90% della popolazione esaminata, una riduzione del tempo totale di sonno con una conseguente deprivazione di sonno, legata all’ uso di device serale e notturno (3).
L’uso regolare dei device da parte dei ragazzi è molto diffuso anche in Italia come in molti altri paesi europei ed extra-europei (in Irlanda ad esempio recenti studi hanno evidenziato che un bambino su due utilizza tutti i giorni i dispositivi touchscreen).
Eppure è esperienza comune quanto sia diffuso l’uso in qualità di “baby sitter” di smartphone, tablet, televisione, PC tra i bambini di età anche inferiore all’anno.
Uno studio dalla FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) nel 2016, ha evidenziato come 1 bambino su 5 tra 1 e 5 anni utilizza quotidianamente un device e ha posto in correlazione tale uso con una deprivazione di sonno che si fonda sulla riduzione del tempo totale del sonno stesso e sulla maggior latenza al sonno (tempo di addormentamento).
Le modalità con cui i device determinano un disturbo del sonno in bambini piccoli non si discostano da quelle relative all’adolescenza:
L’American Academy of Pediatrics, dopo aver esaminato la letteratura esistente su media tradizionali e nuovi media, ha pubblicato 2016 delle linee guida che raccomanda alle famiglie di evitare qualsiasi utilizzo di supporti digitali da parte dei bambini fino a 24 mesi, limitando l’uso dello schermo a 1 ora al giorno per bambini da 2 a 5 anni scegliendo sempre programmi dai contenuti di buona qualità.
Sicuramente questi possono essere consigli di non facile accettazione da parte dei genitori, ma bisogna considerare due aspetti molto importanti:
Non a caso si parla di “un uso corretto dei device”. Infatti il consiglio di “non usare” i device sia anacronistico e che sia più aderente all’ evoluzione dei nostri tempi suggerire un “uso intelligente” dei device: ad esempio invitando la mamma e il papà a posticipare l’avvicinamento del piccolo ai device dopo i due anni, favorendo nei primi 24 mesi la lettura ed il gioco interpersonale del piccolo (come “baby sitter” sono sicuramente meglio nonni, nido, scuola materna o ludoteca piuttosto che la televisione o gli smartphone).
Successivamente è importante stabilire insieme ai genitori tempi e modalità di utilizzo di questi strumenti dai 24 mesi in poi consigliando l’uso per 1 o 2 ore al giorno e lontano dalla fase di addormentamento. In tale momento è consigliabile la lettura condivisa di un libro, una buona abitudine sia per consolidare un bel rapporto col proprio bambino, sia per facilitare il suo apprendimento scolastico (chissà che qualche dislessia, o disgrafia o “discaluculia” vada riducendosi, attraverso una costante lettura di libri…).
Un altro valido aiuto alla regolarizzazione del sonno può essere fornito dalla fitoterapia.
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Referenze
Alcune semplici regole da seguire per facilitare e migliorare la qualità del sonno dei bambini…
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di Roberto Pino - Dottore di Ricerca in Farmacologia e Tossicologia Università degli Studi di…
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