di Rossella Grenci
Logopedista
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono specifici in quanto riguardano le abilità scolastiche, ma quanto queste difficoltà possono segnare la vita di un bambino in particolare? Un percorso scolastico difficile e frustrante avrà come manifestazione principale l’ansia.
Come ci sentiremmo noi adulti se ogni giorno, al lavoro, vivessimo sentimenti di inadeguatezza per non riuscire a fare le stesse cose che fanno i nostri colleghi?
Quando il bambino vive un insuccesso prolungato, si generano in lui sentimenti di mancanza di fiducia nelle proprie capacità, con perdita della propria autostima.
Le numerose ricerche degli ultimi trent’anni suggeriscono che i Disturbi Specifici dell’Apprendimento si presentano frequentemente associati a disturbi emotivi e comportamentali, con conseguenti sofferenze nell’infanzia.
L’ansia è sicuramente il sintomo emotivo più frequente, con ricerche che riportano la presenza di sintomi riconducibili all’ansia scolastica in percentuali di circa il 70%.
Alcuni studi hanno verificato che si crea un circolo vizioso: elevati livelli di ansia possono interferire nelle attività scolastiche, con conseguente peggioramento della prestazione.
L’ansia si somatizza e può manifestarsi con vomito, mal di pancia e/o mal di testa. Spesso i genitori non danno il giusto peso a queste manifestazioni, soprattutto mattutine, perché si tende a credere che siano delle scuse che il bambino adotta per evitare di andare a scuola. E già questo dovrebbe far riflettere sul fatto che, in assenza di una diagnosi di DSA il bambino stia manifestando un disagio. Se invece è presente la diagnosi e il bambino lamenta questi sintomi, bisogna pensare che è il suo modo per dirci che sta vivendo con molta difficoltà la sua situazione scolastica ed allora bisogna capire come aiutarlo.
Il bambino ansioso è un bambino spaventato, le cui paure si manifestano anche con mancanza di concentrazione, disturbi del sonno, irritabilità e, purtroppo, nemmeno i piccolissimi ne sono esenti.
Che dire, poi, del momento attuale che stiamo vivendo? Se alcuni studenti vivono la DAD come estremamente rilassante perché possono rimanere a casa, per altri è un ulteriore fattore di stress. Ci si mette anche la paura del contagio, il fatto che non c’è sfogo per attività extrascolastiche come andare in palestra o a casa degli amici, ed ecco un quadro non proprio confortante.
I genitori devono poter offrire ai bambini un porto sicuro, attività divertenti e stimolanti da poter fare a casa, alternative con passeggiate all’aperto e, quando si può, gite fuori porta.
D’altra parte, un genitore che osserva le difficoltà di suo figlio o figlia che fatica con le lettere e con i numeri deve rivolgersi al suo Pediatra che lo indirizzerà verso uno specialista, che sia un Neuropsichiatra Infantile, un Logopedista o uno Psicologo, ancora meglio verso un centro specializzato. Mai attendere se ci sono dei dubbi, anche durante il I anno di scuola primaria.
Un aiuto può darlo la fitoterapia, in particolare un prodotto come Ansirens® dell’Azienda Exerens.
Ansirens è composto principalmente da Rhodiola Rosea e Tiglio. La Rhodiola è un’erba che si definisce “adattogena”, cioè che aumenta la resistenza dell’organismo a stress di varia natura, sia fisica che psichica, è molto utile in caso di stanchezza fisica e mentale e aiuta a mantenere un buon tono dell’umore. Il Tiglio invece è usato per le sue qualità rilassanti.
In tutti i prodotti Exerens è presente anche Equilmixin® , un fitocomplesso, sviluppato con l’Università di Siena, che arricchisce e potenzia la composizione base del prodotto. Si assume con facilità perché è in gocce e si può diluire in un po’ di acqua o succo di frutta.
Referenze
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