di Rossella Grenci
Logopedista
Ci sono bambini che possono avere difficoltà nella lettura, nell’ortografia, nel fare i calcoli o ricordare a memoria le tabelline, oppure nelle cose più banali, come leggere l’orologio o allacciarsi le scarpe. È per questo che spesso vengono etichettati come svogliati, pigri o poco intelligenti. Invece hanno solo la dislessia: la dislessia è un diverso tipo di apprendimento.
È iniziata la scuola e i bambini sono in classe seduti ai banchi mentre la maestra spiega. Anche Lorenzo è seduto ma la sua testa è altrove: tenta di seguire la spiegazione ma si perde, non riesce a stare al passo con la lezione, le lettere sulla lavagna sembrano agitarsi, la voce della maestra si confonde con il vocio della classe. Lorenzo pare distratto. Nel frattempo, il suo quaderno scivola per terra e si infila sotto il banco per cercarlo; rialzandosi il banco si muove, cadono anche le penne e la maestra lo rimprovera. Come vorrebbe essere fuori da quella scuola!
Lorenzo è un bambino molto sveglio ma proprio non riesce a leggere fluentemente. Deve maturare, dicono le maestre, oppure deve esercitarsi di più. È pigro, un po’ svogliato o forse è un bambino che a casa è trascurato? Eppure, Lorenzo sa fare bene tante altre cose: è socievole ed ha una famiglia amorevole e attenta. Forse Lorenzo potrebbe essere dislessico e nessuno ne ha colpa, neppure lui.
Giovanni, Andrea, Marco e tanti altri sono bambini apparentemente come gli altri. Cominciano la scuola con tanta voglia di imparare, con i loro quaderni intonsi, le matite nuove, il grembiulino pulito. Ma cosa succede a questi bambini durante i mesi, gli anni di scuola? Perché quando cominciano a leggere fanno fatica a mettere insieme le lettere, la loro scrittura è spesso illeggibile e piena di errori?
Questa è solo una storia, una delle tante. Ma qual è la differenza fra questa e altre storie simili? La differenza è che Lorenzo è stato capito prima che fosse troppo tardi, ha avuto una diagnosi, ha seguito un percorso riabilitativo, la sua maestra si è informata e non ha più colpevolizzato Lorenzo o la sua famiglia. Dietro ogni bambino c’è una storia di apprendimento della lettura, riuscita o no, di cui bisogna scoprire i meccanismi qualora ci fosse un insuccesso.
Uno dei modi più semplici ma efficaci per far sì che il bambino riprenda con serenità la scuola è la routine. Per i bambini è molto importante avere una routine positiva ben definita che gli permetta di sapere in anticipo cosa li aspetta durante la giornata, cosa faranno e con chi staranno. La routine, oltre a rendere il bambino consapevole del suo tempo, lo aiuta nello sviluppo dell’autonomia. Come sappiamo i bambini sono spesso energici ed intraprendenti, non vedono l’ora di imparare e fare nuove scoperte, ma hanno bisogno di alcuni punti cardine nella giornata.
I Disturbi Specifici di Apprendimento rappresentano circa il 4% della popolazione scolastica, non sono un’invenzione della moderna psichiatria. Sono sempre esistiti dal giorno in cui l’uomo ha creato il linguaggio scritto, perché la lettura non è un’attitudine naturale dell’uomo, ma una sua invenzione, forse la più geniale, che risale a 6000 anni fa in Mesopotamia con la scrittura cuneiforme dei Sumeri.
Un insegnante attento e aggiornato non può più escludere dalle sue conoscenze quelli che sono i Disturbi Specifici di Apprendimento, soprattutto da quando la legge 170 dell’8 ottobre 2010 tutela nelle scuole gli studenti dislessici.
D’altra parte, un genitore che osserva le difficoltà di suo figlio o figlia che fatica con le lettere e con i numeri deve rivolgersi al suo Pediatra che lo indirizzerà verso uno specialista, che sia un Neuropsichiatra Infantile, un Logopedista o uno Psicologo, ancora meglio verso un centro specializzato. Mai attendere se ci sono dei dubbi, anche durante il I anno di Scuola Primaria.
Un primo segnale è un disturbo di linguaggio precedente o ancora attuale (anche un semplice disturbo della pronuncia). Entro i primi tre mesi di scuola il bambino dovrebbe avere già cominciato a leggere e scrivere, cioè a mettere insieme le sillabe ricavando le parole intere. Il tratto grafico, sebbene ancora incerto, dovrebbe essere riconoscibile e rispettare lo spazio del foglio.
A volte alcune difficoltà iniziali possono essere superate con del semplice “potenziamento”, cioè attraverso un allenamento mirato delle abilità deficitarie (lo può eseguire lo stesso insegnante curriculare).
Se questo non dovesse bastare, occorre l’intervento del logopedista, la figura cardine del trattamento per questo tipo di disturbo. Il logopedista farà una valutazione iniziale e da quella partirà con un programma mirato. Il genitore, qualora fosse opportuno, può seguire a casa le indicazioni del logopedista, ancora meglio se si esegue un programma specifico che richiede un allenamento quotidiano al PC. Per i compiti domiciliari l’ideale è far seguire il bambino da un tutor per l’apprendimento. Questo perché i genitori sono coinvolti affettivamente e il bambino non sempre tollera di mostrare le sue difficoltà a mamma e papà, non solo, ma il tutor ha delle competenze specifiche. Inoltre il rischio è che alcuni bambini sono poco collaboranti con i genitori, creando attriti che andrebbero ad intaccare il rapporto emotivo fra di loro.
Oltre la diagnosi e le indicazioni terapeutiche più adeguate, come logopedista ed esperta in naturopatia, non posso che consigliare anche l’utilizzo di un buon integratore alimentare a base di piante medicinali come Memorens, un ottimo prodotto di Exerens, che può essere d’aiuto per tutte le problematiche correlate ai Disturbi di Apprendimento, difficoltà di concentrazione e di memoria, stanchezza e affaticamento dovuto allo stress che il bambino o la bambina vivono (non dimentichiamoci che il bambino dislessico fa una fatica 5 volte maggiore per apprendere!).
Memorens (soluzione orale o compresse) è un integratore alimentare che, se preso tutti i giorni per almeno tre mesi, aiuta a migliorare sensibilmente la memoria e la concentrazione e permette di essere ancora più efficaci.
I principi attivi naturali contenuti sono studiati e calibrati per il benessere dell’organismo e del cervello che a sua volta porterà ad un cambiamento positivo e un miglioramento attivo delle abilità e competenze.
L’estratto di Bacopa monnieri migliora la memoria e le funzioni cognitive e può essere utile nel favorire il rilassamento e mantenere il benessere mentale.
L’Eleuterococco senticosus è utilizzato come tonico per rinvigorire e fortificare l’organismo in momenti di fatica e debolezza e quando si abbassano i livelli di concentrazione e di attenzione.
Il Pino marittimo è un importante antiossidante naturale che esercita effetti protettivi nei confronti dello stress ossidativo, sia aumentando la sintesi di enzimi antiossidanti, sia agendo come scavenger di radicali liberi.
Referenze
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